Foglia d’oro , foglia d’argento

L’applicazione della foglia d’oro o d’argento è una delle operazioni più difficili ed deve essere effettuata  da mani esperte. (prestate attenzione alle imitazioni, alle semplici colorazioni con tempere o affini, alle lavorazioni industriali)

La doratura “a guazzo” è un procedimento antichissimo ed affascinante per la doratura del legno. Occorre manualità, delicatezza, tempi adeguati, pazienza e giusti modi di preparazione. In maniera semplicistica la doratura a guazzo consiste nell’applicare la foglia d’oro (la foglia ha uno spessore sottilissimo, occorre maneggiarla con molta cura, toccandola maldestramente è facilissimo romperla e rovinarla definitivamente) su una superficie di legno opportunamente trattata. L’oro, metallo duttile per antonomasia è usato in fogli sottilissimi. L’artigiano deve prima preparare il supporto: dovrà ingessare il fondo usando della colla stendere poi il bolo armeno (un’argilla che serve di base all’oro) e infine colla di pesce per l’applicazione della foglia.Questa tecnica, pur difficile per  la delicatezza del procedimento, è estremamente affascinante.

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La storia: Fin dai tempi più remoti, l’oro veniva utilizzato per la creazione gioielli e decorazioni.
Gli antichi egizi erano in grado di ottenere una lamina d’oro  dello spessore di circa 5 millesimi di millimetro per dorare gli oggetti più svariati simulando che si trattasse di oggetti in oro massiccio. In epoche più recenti la tecnica  della doratura è stata riscoperta in Italia nel periodo del  Rinascimento. Nel Rinascimento era utilizzata la tecnica della  lumeggiatura in oro che consisteva nel dorare lo sfondo  mentre le parti in rilievo, spesso intagliate, erano lasciate  in legno naturale. In epoca barocca la doratura era la tecnica più importante e  diffusa. Nel Settecento, anche a causa del diffondersi di nuove tecniche, la doratura subì un ridimensionamento. Al giorno d’oggi l’antiquariato dorato mantiene il suo  fascino e la professione del “doratore” si è fatta preziosa  perchè praticata da pochi.