Esposizione delle opere derivanti dalle edizioni straordinarie dello storico Premio Lissone (1946-1967), che vide esporre a Lissone artisti quali, solo per citarne alcuni, Antoni Tàpies, Emilio Vedova, Mario Schifano, Mauro Reggiani, Piero Dorazio, Karel Appel, François Dufrêne.
Sostenuto dalla più qualificata critica (Giulio Carlo Argan, Pierre Restany, Luciano Caramel…), il Premio Lissone divenne negli anni Cinquanta e Sessanta un vero e proprio punto di riferimento per le più avanzate ricerche artistiche a livello internazionale, anticipando persino le selezioni della Biennale di Venezia.
E’ nel 1946, quando ancora sono laceranti le ferite della guerra e fumanti le rovine, che un manipolo di coraggiosi lungimiranti, i responsabili della Famiglia Artistica Lissonese (associazione culturale lo locale) danno avvio alla prima edizione del Premio Lissone, un premio di arte contemporanea che diventerà negli anni Cinquanta e Sessanta un vero e proprio punto di riferimento per le ricerche artistiche più aggiornate a livello internazionale, paragonabile – naturalmente per la qualità e non per la quantità delle opere esposte – alle più importanti esposizioni quale, in primis, la Biennale di Venezia.
La Famiglia Artistica è attiva dal 1934 e i suoi caratteri corrispondono perfettamente a una stagione irripetibile della cultura italiana: quella postunitaria, che vede affiancarsi alle ancor gracili istituzioni pubbliche associazioni private che si assumono responsabilità, iniziative, scommesse, verrebbe da dire, rivolte al nuovo, ispirate ad una non retorica idea di progresso civile.
Attorno al Premio Lissone storico gravitano, negli anni, figure illustri. L’artista Gino Meloni anzitutto, orgoglio artistico della città, Giovanni Fumagalli, pittore e operatore culturale, Guido Le Noci, uno dei più geniali galleristi dell’Europa del Dopoguerra, e poi Raffaele De Grada, Mauro Reggiani, Atanasio Soldati, Dino Formaggio, Renato Birolli, Giulio Carlo Argan, Christian Zervos, Will Grohmann, Franz Roh, Werner Hofmann, Luciano Caramel…
E i premiati non sono da meno, sia che appartengano alla scena nazionale (ad esempio Emilio Vedova nel 1959) sia che si affaccino all’internazionale, come sarà per Theodor Werner, Gerard Schneider, Antoni Tàpies, Karel Appel, François Dufrêne, Edo Murtić, José Guinovart, Peter Klasen, per non citarne che alcuni.
Da quella attività, un ventennio fervido e pionieristico, è nata la Collezione Storica che si presenta sino a luglio: frutto di acquisizioni, e di talune donazioni, che intendevano lasciar traccia concreta di eventi – ogni edizione del premio era, di per sé, un grande avvenimento culturale – e che ora ci ricordano una stagione forse irripetibile, della quale il Museo d’arte contemporanea di Lissone vuol essere degno erede.
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