Il pellame di vitello e di montone, prima della lavorazione, si presenta con uno spessore di circa 1 centimetro.
Prima di passare alla fase di concia, viene tagliata trasversalmente separando due strati: uno che costituirà il cosiddetto PIENO FIORE, e l’altra detta crosta.
Il pieno fiore è la parte più pregiata del pellame, che mantiene le caratteristiche della superficie, le venature e la morbidezza della pelle pregiata.
La crosta, invece, viene utilizzata per lavorazioni più economiche.
Con il trattamento di concia, viene esaltata la morbidezza della pelle, che assume quelle caratteristiche a cui siamo abituati, di colore, di luminosità.
Il trattamento di concia, che originariamente aveva la sola funzione di preservare la pelle dal naturale deterioramento, assume oggi un ruolo fondamentale per il risultato estetico che si può ottenere, sia per le tonalità di colore che per la grana della superficie della pelle. La grana della pelle più o meno evidente non corrisponde a un maggiore o minore pregio; è solo una scelta dettata dal gusto personale, che si può ottenere con diversi procedimenti di concia.
Utilizzando diversi metodi di concia si ottengono prodotti che prendono nomi e caratteristiche diverse: Pelle Fiore, pelle smerigliata, Nabuk, Cuoio ecc ecc
Il pellame dicevamo… puo’ essere trattato tramite “la concia”:
In Olio: Si tratta certamente del più antico conciante organico, veniva impiegato per produrre il cuoio scamosciato o camoscio inteso seconda la prima definizione, data dalla associazione francese dei chimici del cuoio, come cuoio ovino privato del fiore e conciato con oli di animali marini. Un olio per presentare delle caratteristiche concianti deve essere altamente insaturo, questa peculiarità è tipica degli oli degli animali marini.
vegetale: Con la concia vegetale si ottengono pellami di alta qualità leggermente più rigidi rispetto a quelli ottenuti con altre concie naturali. Questo tipo di concia fa parte di quelle a legame ionico. Si tratta di un sistema molto antico e diffuso in tutto il mondo vista la reperibilità dei reagenti. Gli unici prodotti necessari sono calce, acqua e tannino vegetale, come tannini venivano utilizzate sostanze differenti a seconda della disponibilità della zona. Si trattava di processi molto lunghi durante i quali le pelli venivano lasciate anche per parecchi mesi immerse in fosse e coperte da un bagno contenente tannino. Durante questo periodo avveniva la trasformazione della pelle in cuoio, al termine della quale era sufficiente un ingrasso.
In fossa: La concia in fossa risale al secolo scorso ed è un sistema naturale, lento, senza forzature tecniche. Il particolare profumo che emanano le pelli conciate con questo metodo è dovuto alla macerazione dei tannini vegetali immessi nelle vasche di concia, mentre la morbidezza deriva dall’uso di una miscela appropriata di grassi animali e vegetali..
Per molatura: La pelle denominata “Nabuc” è una pelle di vitello primo fiore scamosciata per molatura.
Ed ancora Concia al Cromo, alluminio, ferro, Zirconio, Solfocloruri, Aldeidi
Per i più tecnici vi consiglio la lettura del sito http://www.istitutoconciario.com/berto/intro_proc.htm
Il cuoio rigenerato, è un materiale composto da circa l’ 80% di fibre di cuoio, spesso scarti di cuoio o pelle, che si ottiene con un processo industriale. Il cuoio viene finemente tritato e mischiato a gomma naturale o lattice o cartonati fino ad ottenerne un composto omogeneo che viene lavorato in fogli di diverso spessore. Il prodotto finale al tatto e alla vista è simile alla vera pelle. Il sistema che viene utilizzato per trasformare gli scarti della lavorazione della pelle è basato su quello cartario. Infatti, gli impianti hanno molte parti in comune, ma l’aspetto fondamentale, quello che differenzia le due tecnologie, è quello chimico. La fibra che si ottiene dallo scarto delle pelli necessita, infatti, di una quantità e qualità di aggreganti molto diversi da quelli usati abitualmente nel settore della carta.
Quindi…. attenti a cosa acquistate, perchè esteticamente Cuoio, pelle e cuoio rigenerato si assomigliano MA il prezzo DEVE ESSERE DIVERSO!!!!!!!
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La invito a visionare le "nuove ecopelle" sono davvero belle e "montate" sul letto o divano quasi non distinguibili dalla pelle.
Per quanto riguarda il tessuto è sempre meglio che sia sfoderabile, soprattutto se si tratta dei cuscini di seduta (sicuramente la parte del divano che si sporca di più). Senza impegno l'attendiamo nel nostro showroom (Domus arredi via Pascoli 39 Lissone) per mostrarle le diverse categorie di ecopelle e tessuti. Tra le altre stoffe che puo' vedere ci sono anche i tessuti trattati con nanotecnologica che li rendono antimacchia.
saluti
Domus arredi
Via Pascoli 39 Lissone
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Devo prendere il divano per la mia futura casa ma scartando la pelle per il costo e l'ecopelle per la qualità, resterebbe il tessuto, ma molti divani in tessuto non sono sfoderabili. Me ne piace uno angolare che ha lo schienale in pelle rigenerata e i cuscini in tessuto, non sfoderabili però..Conviene? O meglio cercare qualcos'altro? L'altro che mi piace è in tessuto sfoderabile con penisola, ma ha solo 2 posti..
Ma ci sono ancora rivenditori di una certa sincerità o anestà? Oggi credo, ogni uno fa per se. M aresta a noi essere attentivi per non farsi troppo grugiarci ( Fregarci)) Grazie molto per queste spiegazioni . Io le credo di buon consiglio..
Camillo
Il prezzo del rivestimento del divano è circa il 50% del costo (se parliamo di tessuti o ecopelle ) e si avvicina molto al 80% se parliamo di pelle o cuoio
si effettivamente mi sono resa conto che la qualità di un rivestimento fa moltissima differenza, non solo nell' aspetto e sulla piacevolezza tattile, ma sopratutto sul prezzo. E' vero che il rivestimento di un divano può influire fino all' 80% sul prezzo finale? mi sembra un po troppo, però.... sembra così!
Ho trovato una guida in inglese per la scelta del Divano.
Dipende per cosa si deve utilizzare.
se le cuciture devo essere "portanti" (devono tenere) io preferirei utilizzare l'ecopelle. Se si tratta solo di rivestimento allora la sensazione della pelle rigenerata è più vicina a quella della "pelle vera" anche se alcune ecopelle sono così belle da rendere difficile (a prodotto finito) il riconoscimento delle diversità..
scusate ma vorrei sapere cosa è meglio tra la pelle rigenerate e ecopelle..grazie e attendo vostra risposta!!!
grazie paola
Salve volevo avere una informazione sulla pelle da acquistare per un divano.
e' meglio la spessorata o la naturale? si rovina prima la naturale o la spessorata?
Grazie
La risposta è SI. non è paragonabile la qualità della pelle rigenerata con la qualità della pelle vera. Inoltre sul mercato vengono utilizzate diciture "confuse" per indicare pellami o ecopellami. Spesso l'ECOPELLE viene definita rigenerata ma stiamo parlando ancora una volta di due prodotti molto differenti. Per l'utente finale distinguerle se già "montate" su un divano è davvero difficile.
sia le pelli rigenerate che le ecopelli esteticamente sono molto belle e (solo esteticamente) molto molto simili alla pelle. Tutto sta nell'onestà del venditore che DEVE indicare con il nome esatto il prodotto di cui si sta parlando.
Un modo certo per distinguerle è poterle guardare nella parte posteriore
la pelle ha una finitura morbida e decisamente riconoscibile
la pelle rigenerata ricorda la trama del sughero ed è più rigida delle pelle vera
l'ecopelle ha la parte posteriore in tessuto.