Questo libro è formato da tre parti legate fra loro. Una prima parte in cui si vuole mettere in evidenza la contraddizione, che è stata al fondo del dibattito teorico nel Novecento, fra complessità e semplificazione come matrici del pensiero sull’architettura. Questa contraddizione è risolvibile solo adottando un principio: quello della ricerca della ragione delle cose. In architettura, dunque, la ragione degli edifici, quella ragione che costituisce il motivo della loro costruzione. Una seconda parte che affronta il lavoro di alcuni protagonisti dell’architettura italiana del Novecento che hanno posto alla base del loro progetto tale ricerca. Si tratta di ‘ quegli architetti (Albini, Gardella, Rogers, Asnago e Vender, Rossi, Grassi e, insieme a loro, Libera. l’architetto romano più vicino ai milanesi) che insieme ad altri costituiscono una scuola di pensiero ben riconoscibile: la scuola “di Milano”. Una scuola che fonda i suoi principi nell’illuminismo lombardo, una scuola che trae alimento da Antonio Banfi e dai filosofi a lui vicini e che ha una sua continuità nel tempo. Una scuola contesa tra Milano e Venezia, le due città in cui questi architetti hanno insegnato. Infine, una terza parte che introduce la nozione di realtà come spettacolo. Una realtà non solo da conoscere attraverso un procedimento analitico, come vorrebbe un razionalismo convenzionale.. ma da mettere in scena con le forme dell’architettura. Una riflessione sulla contraddizione che ha caratterizzato il dibattito teorico del Novecento, fra complessità e stratificazione come matrici del pensiero sull’architettura, seguita da capitoli dedicati al lavoro di alcuni protagonisti del panorama italiano che hanno posto alla base del loro progetto la ricerca.
Antonio Monestiroli, nato a Milano nel 1940, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1965 con Franco Albini. Dal 1970 insegna Composizione architettonica alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e dal 1997 alla facoltà di Architettura Civile. Ha insegnato alla Facoltà di Architettura di Pescara e allo IUAV di Venezia Nel 1979 è stato Visiting Professore alla Syracuse University a New York, nel 2004 al Dipartimento di Architettura della Delft University of Techology Dal 1988 al 1994 è stato Direttore del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico di Milano. Dal 1987 è membro del Collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Composizione architettonica con sede allo IUAV di Venezia. Dal 2000 al 2008 è stato Preside della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano. Svolge la sua ricerca sui temi della teoria della progettazione e ha pubblicato nel 1979 L’Architettura della realtà, CLUP, Milano; 3° edizione, Allemandi, Torino 2004; edizione spagnola:La arquitectura de la realidad ,Barcellona, 1993. Ha curato l’edizione italiana del libro di Hilberseimer su Mies Van der Rohe, CLUP, Milano 1984 e, in seguito ad una lunga conversazione con Ignazio Gardella, ha pubblicato L’architettura secondo Gardella, Laterza, Roma-Bari 1997. Nello stesso anno Temi urbani-Urban Themes, edizioni Unicopli, Milano 1997. Nel 2000 ha pubblicato Antonio Monestiroli. Opere, progetti, studi d’architettura, Electa, Milano e nel 2002 La metopa e il triglifo, Laterza, Roma-Bari. Edizione inglese The metope and the Triglyph, SUN publisher Amsterdam 2005
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