Nasce il passaporto del mobile, grazie all’iniziativa lanciata dalla Camera di commercio della provincia unificata di Monza e Brianza, assieme al Politecnico di Milano: Paese di provenienza, qualità dei materiali, processo di lavorazione, firma del progettista e molto altro. Come l’etichetta sui generi alimentari così il passaporto del mobile, un vero e proprio documento di riconoscimento e di tracciabilità del prodotto del settore del legno-arredo, differenzia il prodotto di qualità made in Italy dalle contraffazioni nel mondo.
Il documento indicherà oltre al luogo di origine del mobile, anche la qualità, la natura e la sostenibilità delle materie prime. Ma non solo. Nel passaporto saranno riportati i designer che firmano l’opera, i brevetti utilizzati, i luoghi e le modalità di produzione, fino alla responsabilità sociale a tutela dei lavoratori e dei consumatori.
Una proposta, ancora in fase di definizione, che nasce non a caso nella culla del design in Italia: nella provincia di Monza e Brianza si trova la più alta concentrazione di imprese attive nell’industria del legno (2.489, 7 per Kmq). Un progetto, quello del passaporto del mobile, che si affianca al nuovo network internazionale dell’arredo che parte dalla Brianza e collega Brasile, Argentina, Colombia e successivamente anche i Paesi scandinavi per facilitare l’interscambio commerciale di mobili.
Il pellame di vitello e di montone, prima della lavorazione, si presenta con uno spessore di circa 1 centimetro.
Prima di passare alla fase di concia, viene tagliata trasversalmente separando due strati: uno che costituirà il cosiddetto PIENO FIORE, e l’altra detta crosta. Il pieno fiore è la parte più pregiata del pellame, che mantiene le caratteristiche della superficie, le venature e la morbidezza della pelle pregiata. La crosta, invece, viene utilizzata per lavorazioni più economiche.
Con il trattamento di concia, viene esaltata la morbidezza della pelle, che assume quelle caratteristiche a cui siamo abituati, di colore, di luminosità.
Il trattamento di concia, che originariamente aveva la sola funzione di preservare la pelle dal naturale deterioramento, assume oggi un ruolo fondamentale per il risultato estetico che si può ottenere, sia per le tonalità di colore che per la grana della superficie della pelle. La grana della pelle più o meno evidente non corrisponde a un maggiore o minore pregio; è solo una scelta dettata dal gusto personale, che si può ottenere con diversi procedimenti di concia.
Utilizzando diversi metodi di concia si ottengono prodotti che prendono nomi e caratteristiche diverse: Pelle Fiore, pelle smerigliata, Nabuk, Cuoio ecc ecc
Il pellame dicevamo… puo’ essere trattato tramite “la concia”:
In Olio: Si tratta certamente del più antico conciante organico, veniva impiegato per produrre il cuoio scamosciato o camoscio inteso seconda la prima definizione, data dalla associazione francese dei chimici del cuoio, come cuoio ovino privato del fiore e conciato con oli di animali marini. Un olio per presentare delle caratteristiche concianti deve essere altamente insaturo, questa peculiarità è tipica degli oli degli animali marini.
vegetale: Con la concia vegetale si ottengono pellami di alta qualità leggermente più rigidi rispetto a quelli ottenuti con altre concie naturali. Questo tipo di concia fa parte di quelle a legame ionico. Si tratta di un sistema molto antico e diffuso in tutto il mondo vista la reperibilità dei reagenti. Gli unici prodotti necessari sono calce, acqua e tannino vegetale, come tannini venivano utilizzate sostanze differenti a seconda della disponibilità della zona. Si trattava di processi molto lunghi durante i quali le pelli venivano lasciate anche per parecchi mesi immerse in fosse e coperte da un bagno contenente tannino. Durante questo periodo avveniva la trasformazione della pelle in cuoio, al termine della quale era sufficiente un ingrasso.
In fossa: La concia in fossa risale al secolo scorso ed è un sistema naturale, lento, senza forzature tecniche. Il particolare profumo che emanano le pelli conciate con questo metodo è dovuto alla macerazione dei tannini vegetali immessi nelle vasche di concia, mentre la morbidezza deriva dall’uso di una miscela appropriata di grassi animali e vegetali..
Per molatura: La pelle denominata “Nabuc” è una pelle di vitello primo fiore scamosciata per molatura.
Ed ancora Concia al Cromo, alluminio, ferro, Zirconio, Solfocloruri, Aldeidi
Il cuoio rigenerato, è un materiale composto da circa l’ 80% di fibre di cuoio, spesso scarti di cuoio o pelle, che si ottiene con un processo industriale. Il cuoio viene finemente tritato e mischiato a gomma naturale o lattice o cartonati fino ad ottenerne un composto omogeneo che viene lavorato in fogli di diverso spessore. Il prodotto finale al tatto e alla vista è simile alla vera pelle. Il sistema che viene utilizzato per trasformare gli scarti della lavorazione della pelle è basato su quello cartario. Infatti, gli impianti hanno molte parti in comune, ma l’aspetto fondamentale, quello che differenzia le due tecnologie, è quello chimico. La fibra che si ottiene dallo scarto delle pelli necessita, infatti, di una quantità e qualità di aggreganti molto diversi da quelli usati abitualmente nel settore della carta.
Quindi…. attenti a cosa acquistate, perchè esteticamente Cuoio, pelle e cuoio rigenerato si assomigliano MA il prezzo DEVE ESSERE DIVERSO!!!!!!!
SEDIA VANESSA RIFLESSI REALIZZABILE IN PELLE PIENO FIORE, PELLE FINITURA COCCODRILLO, ECOPELLE
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Legno Massello
Il legno massello è ottenuto direttamente dal tronco dell’albero. La struttura o le ante interamente in legno massello se da una parte valorizzano il prodotto, dall’altra non garantiscono stabilità dimensionale. Queste sue caratteristiche lo rendono sconsigliabile per strutture superiori ai 2 metri di altezza e adatto per mobili di piccole dimensioni.
Tamburato Il tamburato si compone di una struttura perimetrale (telaio) che contorna una struttura alveolare ed è controplaccata da pannelli.
Si caratterizza in modo piu’ o meno rilevante in relazione ai materiali utilizzati, per la leggerezza, la robustezza, la stabilità e la resistenza all’umidità.
Tamburato con telaio in legno massello e pannnello in compensato L’utilizzo del massello e del compensato permettono di offrire le massime performance in termini di leggerezza, stabilità, robustezza e resistenza all’umidità.Inoltre la leggerezza tipica di questo tamburato permette alle cerniere o ai meccanismi di essere poco sollecitati.Il fatto comunque che perni e congiunzioni lavorino sul massello garantisce ottima stabilità e robustezza.
Tamburato con telaio in legno massello e pannelli in truciolare o mdf Pur rimanendo un ottimo prodotto, l’utilizzo del truciolare o dell’mdf non permettono la massima leggerezza. Il fatto comunque che perni e congiunzioni lavorino sul massello garantisce ottima stabilità e robustezza.
Tamburato con telaio e pannelli in truciolareL’utilizzo del truciolare attenua i vantaggi del tamburato in termini di leggerezza, stabilità, robustezza e resistenza
Truciolare
è il nome con cui comunemente vengono indicati i pannelli in fibra di legno composti di trucioli risultanti dallo scarto delle normali lavorazioni del legno.I trucioli vengono impastati con materiali leganti e quindi pressati per produrre i pannelli; i pannelli ottenuti possono essere di diversi tipi a seconda del tipo di truciolo
Multistrato
Il multistrato è un pannello molto resistente formato da 5 o più fogli di legno incollati a fibre incrociate con colle idrorepellenti Ha elevate caratteristiche igroscopiche cioè la caratteristica di assorbire ed espellere l’umidità
Mdf
L’Mdf – Pannello di fibre a media densità (Medium Density Fiber Board) è un materiale composto da fibre di legno proveniente da scarti di lavorazioni e ramaglie. Tali fibre, ottenute da apposite lavorazioni, vengono legate tra loro da collanti termoindurenti. L’Mdf ha ottima stabilità e compattezza, ma scarsa resistenza all’umidità.
Impiallacciatura
L’impiallacciatura è un foglio di essenza di legno ottenuto per tranciatura. Allo scopo si usano quasi tutte le specie di legno; trattandosi di un materiale naturale, venature e sfumature sono sempre diverse tra loro.
Laminato
Il laminato è un materiale costituito da strati di materiale fibroso impregnato di resine termoindurenti, con una o entrambe le superfici esterne caratterizzate da colori.
Melaminico
E’ una pellicola di carta impregnata con resine melaminiche. Generalmente di spessore 0,1/0,2 mm, riveste pannelli da verniciare o utilizzare per fianchi, schienali e altre parti interne ed esterne . Generalmente imita perfettamente la venatura del legno ed è tratabile con tutti i colori.
Durante la visita presso il nostro show-room di Lissone Via Pascoli, 39 saremo lieti di mostarvi di persona materiali e differenze per aiutarvi nella scelta della soluzione più adatta alle vostre esigenze. www.domusarredilissone.it
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